Trouble in Tahiti
LEONARD BERNSTEIN
Personaggi e interpreti
Nuovo Allestimento del Teatro Carlo Felice
Recensioni
“…Elisa Balbo in quello di Vespina e Dinah, sono perfettamente a loro agio sia sotto il profilo vocale che scenico. Nessuna forzatura nella loro interpretazione, che invece comunica quella naturalezza che nasce anche dalla profonda intesa umana, oltre che artistica. Naturalezza con la quale peraltro passano da un ruolo all’altro, toccando di fatto i due estremi della storia del teatro musicale maggiormente frequentato, nel segno di una versatilità vocale e stilistica ammirevole.”
Connessi all’Opera
“…morbida anche la linea vocale della Balbo, ottimo gusto, voce ben gestita, il tutto al servizio di un personaggio molto convincente, sia esso la velenosa Serpina o l’infelice Dinah, alle prese con le proprie frustrazioni.”
Opera Click
“…Elisa Balbo, elegantissima nel suo costume borghese che tuttavia richiama l’arlecchino della prima parte dello spettacolo. Anche il soprano passa con facilità ad uno stile canoro tanto differente e si destreggia egregiamente nelle arie previste: una nostalgica e onirica e l’altra ironica e quasi da cabaret. Bene anche il lato interpretativo: crea una Dinah composta, algida, titubante e smarrita nella sua desolata quotidianità.”
Opera Libera
“…ne è risultato uno degli spettacoli più brillanti che si siano visti al Carlo Felice negli ultimi anni, grazie all’alta qualità di ideazione e realizzazione, alla vivacità dell’evento teatrale e alla perfetta integrazione di tutti i fattori in gioco… la Balbo ha saputo trasmetterci tutti i languori e le malinconie di Dinah, e se i recitativi dell’opera di Pergolesi rivelavano nella sua vocalità qualche sfumatura asprigna, queste risultavano utilissime per le scaramucce domestiche («Make it yourself») e per i passaggi più grotteschi della scena in cui la donna racconta del film del titolo («What a movie!»); in una situazione peraltro differente da quella prevista dal libretto (qui compare seduta sulla lavatrice), che ne accentuava ancor più la disperata solitudine.”
Rivista Musica
“La giovane cantante sorprende comunque per la grazia sicura e il controllo costante nella sincronia con l’espressione mimica (anche nei recitativi e negli scambi con il servo muto) da attrice matura, conscia del margine stretto per un gioco a rischio di istrionismo.”
Drammaturgia